Già
prima del grande terremoto del 1706 la nuova sensibilità barocca era entrata
nelle chiese e nei palazzi sulmonesi. La ricostruzione settecentesca ne decretò
poi la piena diffusione. Segui l'evoluzione del Barocco dalle tendenze
manieriste, alle opere del primo Barocco, per giungere agli splendidi esempi
settecenteschi.
La chiesa della SS. Annunziata costituisce una
delle più importanti testimonianze della produzione architettonica del periodo
barocco in Abruzzo. Nella chiesa, accanto ai sobri ed eleganti stucchi
settecenteschi dai colori pastello, scorgiamo la splendido scrigno secentesco
della Cappella della Vergine, giocato sul contrasto cromatico dei marmi e sulla
ricchezza dell’apparato decorativo.
Percorrendo
corso Ovidio verso sud, si svolta a destra su via Panfilo Mazzara, dove si erge
maestosa la chiesa conventuale di S. Francesco della Scarpa.
Tornando su corso Ovidio e procedendo fino alla
fontana del Vecchio, si svolta a sinistra in vico del Vecchio dove palazzo
Corvi offre al visitatore un campionario di stili che vanno dal Manierismo di
fine Cinquecento al Barocco maturo della seconda metà del Settecento.
Da palazzo Corvi, svoltando a sinistra in vico
dell’Arco, si giunge a via Roma e, sulla destra, si scorge la chiesa di S. Caterina
d’Alessandria con il suo tiburio allungato che cela all’interno la cupola
ellittica affrescata nel Settecento dal noto pittore Giambattista Gamba.
Da via Angeloni, scendendo per via Marselli, di
fronte al visitatore si erge maestoso palazzo Anelli – La Rocca con i sue tre
portali e le imponenti finestre in pietra dei piani superiori.
Da piazza Garibaldi, tornando su corso Ovidio, si
prosegue verso sud fino al civico 43 di palazzo Grilli -De Capite, preziosa
testimonianza dell’alto grado artistico e tecnico raggiunto dalle maestranze
locali nella lavorazione della pietra nel periodo barocco.
