indirizzo: Largo Salvatore Tommasi, 10

Orario: Chiusa a seguito del sisma del 2009

Ingresso: Libero

Descrizione


Istituita nel 1812 su iniziativa di un gruppo di cittadini ed allestita nel Palazzo Comunale, fu successivamente trasferita presso l’Abbazia di Santo Spirito a Morrone, dove il suo fondo bibliografico contribuì ad incrementare la già cospicua Biblioteca del Collegio degli Abruzzi, avviata da Pietro Angelerio prima della sua ascesa al soglio pontificio. Appena pochi anni più tardi però, nel 1816, il trasferimento del Regio Collegio a L’Aquila comportò la perdita dell’intero patrimonio librario.

Solo nel 1865 il Comune fondò una nuova Biblioteca, nella quale confluirono dapprima il capitale bibliografico proveniente dai soppressi conventi dei Riformati di Castel di Sangro e di San Nicola della Forma di Sulmona – considerato, quest’ultimo, tra i più importanti della Provincia Francescana – quindi, nel 1867, i fondi delle biblioteche monastiche dei paesi vicini, quali Raiano, Pacentro e Scanno.

Come sede fu scelto un locale dell’ex-Collegio dei Gesuiti, che nel 1860 era divenuto di proprietà comunale: un ambiente settecentesco con decorazioni in stucco, dove furono collocate lungo le pareti capienti librerie in noce.

Durante il restauro sulle mura sono stati rinvenute nicchie e putti, il che inducono  a pensare che il vano fosse stato adibito dai Gesuiti a scriptorium o cappella. La Sala Lignea costituisce ancora oggi l’ambiente di maggior pregio della Biblioteca, che negli anni si è notevolmente ampliata.

Nel 1958, in occasione del bimillenario della nascita del vate sulmonese, è stata intitolata a Publio Ovidio Nasone.

Altre info

La Biblioteca raccoglie oggi circa 40.000 volumi. Vi sono conservate pubblicazioni che vanno dal XVI al XIX secolo, molte delle quali frutto di donazioni; è dotata, inoltre, di una nutrita sezione di Abruzzesistica, cui si affiancano quelle di Archeologia, di Arte Moderna e Contemporanea e di Storia, quest’ultima comprendente molti tomi riguardanti il periodo fascista. Di particolare pregio, per la loro rarità, un cospicuo fondo ovidiano e degli incunaboli. La Biblioteca, inoltre, prima della chiusura per il sisma curava l’organizzazione di iniziative culturali di vario genere, come incontri – anche a cadenza mensile – conferenze, concerti e presentazione di libri, sempre ospitati nella Sala Lignea.