indirizzo: Via Fonte D'Amore, 1

Descrizione

Collocata ai piedi del Monte Morrone in prossimità dell’Abbazia di Santo Spirito e dell’Eremo di Sant’Onofrio, in un’area la cui sacralità è attestata anche dalla presenza del santuario italico- romano di Ercole Curino, la fontana è stata fin da tempi remoti considerata miracolosa per le sue acque, dotate, secondo la leggenda locale, di poteri straordinari e afrodisiaci e perciò denominata, come la località, Fonte d’Amore. Sempre stando alla tradizione, le sue particolari virtù si ricollegano alla memoria del poeta latino Ovidio (Sulmona 43 a. C. – Tomis 17 d. C.), l’autore degli Amores e dell’Ars Amandi che qui, in un luogo appartato poco distante dalla sua abitazione, avrebbe tenuto i suoi numerosi convegni amorosi con Corinna.

Nonostante l’indubbio fascino della tradizione, mancano però precise notizie storiche sulla datazione della fontana, ancora incerta.


Altre info

Inserita in un piccolo spiazzo con pavimentazione in selciato, la fontana presenta una struttura molto semplice, costituita da un muro rettangolare in conci di pietra squadrati e cornice terminale; l’acqua sgorga dalle cannule di due rosoncini laterali, oltre che da una larga fenditura centrale – più recente – e si riversa in una bassa vasca dal bordo curvilineo e in due diversi bacini quadrangolari in pietra, posti ai lati. Qui, nella quiete che ancora contraddistingue il luogo, è possibile sostare per leggere alcuni tra i più famosi versi di Ovidio riportati sulle tabelle esposte: “Sulmo mihi patria est, gelidis uberrimus undis milia qui novies distat ab Urbe decem” (Tristia, IV,10,3-4: “La mia patria è Sulmona, ricchissima di gelide acque, che dista novanta miglia da Roma”); “Pars me Sulmo tenet Paeligni tertia ruris parva sed inriguis ora salubris aquis” ( Amores, II,16,1-2: “Sono a Sulmona, una delle tre città della campagna peligna; è una piccola località, resa però salubre dalle acque che la irrigano”). L'importanza storica della fontana è attestata anche dalle date impresse su di essa: 1838 e 1919, con la scritta “Fontana della Vittoria”, che rievoca la conclusione della Prima Guerra Mondiale.