Chiesa di Santa Maria della Misericordia


indirizzo: Piazza del Popolo, Pacentro

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L’edificazione della chiesa parrocchiale di S. Maria della Misericordia, situata in piazza del Popolo, è da ricondurre al XV secolo. Com’era consuetudine, l’edificio fu innalzato a partire dalla zona absidale e, nel corso del XVI secolo, si giunse alla costruzione della facciata e dei suoi partiti architettonici e decorativi che furono ultimati nel 1603, anno in cui si tenne nella chiesa il Sinodo dell’Episcopato valvense. Tra il XVII e il XVIII secolo, poi, l’interno della chiesa fu arricchito da altari laterali di gusto barocco e, verso la fine del XIX secolo, le volte a crociera delle navate laterali e la soffittatura piana dell’aula centrale furono decorate con stucchi realizzati dall’aquilano Bernardino Feneziani e dal pacentrano Attilio de Chellis.

La chiesa presenta una facciata a due ordini - in pietra bianca della Maiella -, di chiaro gusto cinquecentesco. Il settore inferiore è tripartito da slanciate paraste tuscaniche che sorreggono una cornice marcapiano decorata con mensole e inquadrano tre portali: i due laterali e quello centrale di proporzioni maggiori, datato 1603. Due semplici raccordi curvilinei laterali garantiscono il collegamento del settore inferiore a quello superiore, con timpano triangolare, che accoglie una finestra in pietra modanata ad edicola con timpano triangolare spezzato. Di notevole interesse artistico, il portale principale con il ricco apparato decorativo che invade ogni elemento architettonico e il motivo ponziano di coronamento (edicola incassata nel timpano spezzato) denota stretti legami stilistici con la produzione architettonica romana a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Alcuni ambienti dell’adiacente palazzo Rossi appartenevano un tempo alla chiesa della Madonna della Misericordia, come testimoniato da alcune finestre finemente decorate, sulle quali si legge: “A.M.M.M. 1634”.
L’interno della chiesa, di origine quattrocentesca, è articolato in tre navate: quella centrale molto ampia e slanciata in altezza che si conclude con il vano absidale a profilo poligonale; e le due laterali divise dalla nave centrale con arcate a tutto sesto che si impostano su pilastri a base ottagonale. Le navate laterali, coperte con volte a crociera, accolgono numerosi altari laterali che furono realizzati nel corso del Seicento e del Settecento. La sommità delle arcate a tutto sesto della navata centrale, il sovrastante claristorio, le pareti del vano absidale, la copertura piana della navata centrale e le crociere delle navatelle sono state decorate nel XIX secolo con bassorilievi a stucco con immagini sacre e motivi geometrici e floreali. Sul lato sinistro della navata centrale, ancorato ad uno degli slanciati pilastri ottagonali, è collocato il pulpito in legno di noce del 1653. L’interno della chiesa è ricco di opere lignee degne di nota come i confessionali, l’organo e il coro di forma poligonale che si apre dietro l’altare maggiore, sotto il quale, in una nicchia a cui si accede attraverso una scalinata, sono conservate le reliquie di San Crescenzio Martire, trasferito a Pacentro dalle catacombe di Santa Priscilla nel 1753.
Alla zona absidale è accostato il campanile, innalzato a partire dal 1578, che nelle linee, anche se semplificate, ricorda da vicino l’esempio illustre della chiesa della SS. Annunziata del vicino centro sulmonese. Suddiviso orizzontalmente in quattro settori da cornici marcapiano modanate, il campanile a base quadrata è traforato e alleggerito nel settore più alto da quattro bifore. L’intera struttura è conclusa superiormente da una copertura a cuspide piramidale.