Chiesa della Madonna di Coccia


indirizzo: Parco Nazionale della Majella

La chiesa fu edificata al di fuori del centro abitato, lungo il sentiero per il Guado di Coccia, tra Campo di Giove e Palena, come rifugio per viandanti e pastori che dovevano superare il guado. Non si hanno notizie certe sul periodo della sua costruzione, se non l’iscrizione incisa sull’architrave del portale d’ingresso che indica la data di un restauro, 1748. E’ probabile che la chiesa fosse stata danneggiata ed abbandonata in seguito al terremoto del 1706.



Il piccolo edificio, in parte rudere, fu costruito con la zona posteriore appoggiata ad una roccia. Esso è composto da due ambienti: la chiesa e, adiacente ad essa ma ad una quota più bassa, la parte abitativa. La facciata della chiesetta presenta un portale settecentesco con architrave a forma di lunetta recante un’iscrizione realizzata durante il restauro: “D.O.M./AD ONOREM B.V. MARIA/ MICHELEVELLA P. SUA/ DIVOTIONE RESTAURAVIT/ A.D. 1748”. Ai lati del portale sono poste due piccole finestre rettangolari in pietra grigia, che richiamano quelle dell’eremo di San Michele Arcangelo di Pescocostanzo.
L’altare è andato quasi completamente distrutto, se ne conservano solo alcune pietre della base. Sopra di esso, sulla parete di fondo, sono visibili gli stucchi che incorniciavano il bassorilievo raffigurante la Madonna, trafugato alcuni anni fa. La struttura abitativa, della quale restano le mura perimetrali, doveva essere a due piani, la parte bassa adibita a stalla o legnaia e quella superiore a dormitorio.