indirizzo: Via Buonomini

Descrizione

Il nome attuale della porta è la forma italianizzata dell’ originaria denominazione Johannis Bonorum Hominum, sicuramente derivata da un personaggio che aveva provveduto al suo rifacimento o che abitava nei pressi, come è stato riscontrato più volte per altre porte cittadine. Il varco si apre a nord-ovest dell’antico recinto - sull’angolo opposto a Porta Japasseri - e segnava anche l’ingresso in città della via Numicia. La sua prima costruzione risale all’Alto Medioevo, anche se fu probabilmente ripristinata in forme gotiche intorno al Trecento, all’epoca della realizzazione della seconda cinta muraria e delle nuove porte che sostituirono nella funzione quelle precedenti, ad eccezione di Porta Bonomini e Porta Japasseri, ubicate nei tratti di mura rimasti efficienti.   Posta alla sommità di una ripida rampa di accesso, la porta conserva i soli piedritti in pietra - risalenti all’ultima delle molte ricostruzioni subite - che si datano intorno al 1708, in un momento di poco successivo al terribile terremoto di due anni prima. Fino a quella data questo ingresso alla città presentava l’arco a sesto acuto comune alla maggior parte delle altre porte cittadine; esso fu sostituito con un architrave ligneo, rimasto in sede fino alla fine degli anni ’80 del Novecento. Sul lato sinistro è visibile internamente l’anello di pietra in cui era collocato il cardine superiore di una delle due ante di chiusura; sullo stesso lato la porzione di mura adiacente alla porta è stata inglobata in un’abitazione privata, palazzo De Meis, mentre dalla parte opposta se ne conserva un tratto in opera incerta, perpendicolare alla porta stessa.