indirizzo: Via Degli Agghiacciati, 1

Visitabile: Si

Orario Palazzo: 9.00 – 13.00 e 15.30 – 18.30 chiuso il lunedì

Orario chiesa: 9.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00 / sabato e domenica 9:00 – 18:00 (con ora legale chiusura ore 19:00) - chiuso il martedì

Descrizione

Il complesso, dedicato alla SS. Annunziata e costituito dalla chiesa con l’annesso palazzo, è forse il monumento più rappresentativo e celebre della città di Sulmona, poiché racchiude e sintetizza, anche visivamente, molti secoli di storia e di espressioni artistiche. Chiesa ed ospedale furono fondati nel 1320 dalla confraternita laica dei Compenitenti (o della Penitenza), che aveva soprattutto scopi assistenziali; grazie poi all’aiuto dei potenti e al contributo della cittadinanza, l’hospitale divenne uno dei più importanti del Regno di Napoli e assorbì strutture analoghe già presenti allora in città. La costruzione si sovrappose ad alcune preesistenze sacre, in particolare un modesto oratorio dedicato alla Vergine Maria e, occupando un sito del nucleo storico più antico, anche ad altri edifici precedenti.

Chiesa

Della costruzione originaria della chiesa non restano tracce, in quanto i vari terremoti, che sconvolsero più volte a distanza di secoli Sulmona, provocarono il crollo delle primitive strutture (in particolare i sismi del 1349, 1456 e l’ultimo, rovinoso, del 1706). Alla ricostruzione cinquecentesca appartengono: lo schema planimetrico attuale, rispettato dagli interventi settecenteschi, l’abside poligonale, il campanile e la cappella della Vergine (abside di destra); per il resto la chiesa si presenta in forme barocche, secondo la ricostruzione iniziata nel 1710, eseguita per gli interni sotto la guida dell’architetto bergamasco Pietro Fantoni

Esterno

La facciata, ricostruita interamente dopo il sisma del 1706, è articolata su due ordini di colonne binate ed è chiusa lateralmente da paraste con cuspidi terminali. Un fregio dorico delimita il registro inferiore, mentre la zona sommitale, raccordata mediante volute ai corpi laterali, è coronata da un timpano curvilineo spezzato. Come ricorda l’iscrizione incisa sotto il gocciolatoio, è opera del maestro Norberto Cicco di Pescocostanzo, che ripropone lo schema compositivo utilizzato nella sua città da Cosimo Fanzago per l’altare maggiore della chiesa francescana di Gesù e Maria. Il portale laterale sul fianco sinistro è del 1590. Il campanile, alto m. 65,50, è a pianta quadrata e si eleva per due piani con finestre bifore su ciascun lato e terminazione piramidale. Fu progettato dal napoletano Matteo Colli - architetto e vescovo dei Marsi - ed edificato negli anni 1565-1590 da mastro Alessio.

Interno

L’interno è suddiviso in tre navate, transetto non denunciato e tre absidi; la navata centrale ha la stessa altezza del transetto, superiore a quella delle navate laterali, da cui è divisa da quattro archi a pieno centro; la copertura è a botte lunettata con archi trasversali. La cupola, all’incrocio dei bracci, è estradossata - unico esempio a Sulmona - e poggia su un tamburo circolare con finestre quadrangolari. Dal transetto destro si accede alla sacrestia, con le pareti rivestite da stalli lignei riccamente intagliati; sotto lo stemma del Pio Ente Casa Santa dell’Annunziata si legge la data di costruzione: 1643. Colpisce il visitatore soprattutto la ricchezza degli interni, con gli stucchi e gli affreschi che decorano le volte delle navate e le vele del presbiterio dipinti da Giovan Battista Gamba nel 1728. Altari e balaustre sono in commesso marmoreo, attribuiti per la gran parte a marmorari di Pescocostanzo, con la supervisione del conterraneo Mastro Norberto Cicco, che progettò la nuova facciata. Ragguardevoli anche alcuni dei dipinti collocati sugli altari laterali e nel presbiterio, tra cui: la Pentecoste o Discesa dello Spirito Santo (del 1598, firmata dal fiorentino Bernardino Monaldi), la Comunione degli Apostoli del pittore sulmonese Alessandro Salini (prima metà del ‘700) e, nella conca absidale, l’Annunciazione di Lazzaro Baldi (seconda metà del ‘600) al centro, affiancata dalla Natività di Maria e dalla Presentazione al Tempio, entrambe di Giuseppe Simonelli (fine sec. XVII), allievo di Luca Giordano. Si distingue per il diverso stile del rivestimento in commesso marmoreo la Cappella con l’altare della Vergine del 1620, scampata al terremoto, opera del romano Giacomo Spagna. Tra i lavori di ebanisteria: gli scanni del coro - realizzato negli anni 1577-1579 da Bartolomeo Balcone - e le cantorie d’organo in legno intagliato e dorato in stile Rococò, attribuiti all’intagliatore Ferdinando Mosca di Pescocostanzo, posti l’uno di fronte all’altro lungo la navata centrale. Questi, insieme a quelli della chiesa di San Petronio a Bologna, sono i più antichi organi affrontati in Italia. L’esemplare di destra è datato 1753 e firmato da Domenico Antonio Fedeli da Camerino - membro di una celebre famiglia di artisti organari - e conserva le canne di stagno originali; l’altro, sul lato opposto, risale al 1749 e si deve all’organaro Tomaso Cefalo di Vasto, come è documentato dall’atto notarile stipulato tra l’artista e i governatori della Reverenda Casa Santa e Sacro Ospedale della Santissima Annunziata di Sulmona, ma è privo di tutto l’apparato fonico in metallo. Dopo il terremoto del 1706 andò perduto l’organo centrale, sulla parete di controfacciata, sostituito da una pittura illusionistica su ante lignee.