indirizzo: Via Incoronata

Visitabile: No

Descrizione

La piccola chiesa, costruita sul finire del XVI secolo dai padri Cappuccini, giunti a Sulmona in quel torno di tempo, sorse a circa tre chilometri dall’abitato  in un sito silenzioso e ameno, nella zona del Colle Savente, laddove esisteva già  un piccolo oratorio dedicato a San Girolamo.

La data della sua fondazione sembra risalire al 1575-80; la struttura, costituita da chiesa e convento, all’inizio assai modesta e dedicata alla Madonna della Croce, fu poi gradualmente ampliata grazie alla munificenza del barone Pompeo Tabassi, utilizzando anche materiale di spoglio proveniente dalla diruta chiesa di San Pietro Terrazzano, poco distante. Sembra che la nuova intitolazione all’Incoronata sia da attribuirsi alla particolare devozione che i pastori abruzzesi transumanti in Puglia nutrivano nei confronti della Vergine, dopo la nota apparizione avvenuta nel foggiano nell’anno 1001.

L’isolamento e l’eccessiva distanza dal centro cittadino, causa di continui atti di brigantaggio, costrinsero nel 1658 i padri Cappuccini a trasferirsi definitivamente in un sito più sicuro - messo loro a disposizione dalla nobile famiglia Sardi - fuori Porta Pacentrana, dove sorge l‘attuale chiesa di San Giovanni Evangelista, mentre il complesso monastico fu venduto e divenne proprietà privata.

In seguito al terremoto che nel 1706 si abbatté sulla città, la chiesa andò quasi totalmente distrutta e fu ricostruita nel 1718 a spese dei proprietari - i baroni Mazzara - e radicalmente trasformata fino ad assumere l’attuale aspetto a croce greca.

Il sacro edificio è ancora oggi meta di pellegrinaggi e la Madonna dell’Incoronata è oggetto di devozione, testimoniata dai numerosi ex voto esposti all’interno.


Esterno

Il prospetto della chiesa, molto semplice, si presenta a coronamento orizzontale. Il settore mediano è caratterizzato, in basso, dalla presenza del semplice portale modanato a coronamento orizzontale, sopra la quale è posizionato lo scudo ovale ed accartocciato, stemma nobiliare della famiglia Mazzara; due piccole finestre quadrotte con cornici modanate in pietra assicurano l’illuminazione dell’aula interna assieme al finestrone rettangolare superiore. Sul fianco destro della chiesa è il corpo di fabbrica dell’ex-convento, con il breve porticato costituito da due arcate a sesto ribassato.

Interno

L’interno della chiesa, così come il prospetto esterno, non ha elementi di particolare pregio, in quanto improntato alla semplicità delle chiese rurali. L’impianto planimetrico è a croce greca con copertura a cupola con lanternino cilindrico, su quattro pennacchi angolari su cui sono dipinti altrettanti stemmi della famiglia Mazzara; un quinto, in stucco, figura al centro del paliotto dell’altare maggiore, sul quale è collocato un dipinto ad olio su tela di autore ignoto (secc. XVII – XVIII) con la Madonna Incoronata in trono tra i rami di una quercia, a ricordo dell’apparizione della Vergine al conte Guevara nel bosco del Cervaro in Puglia. L’iconografia del quadro sulmonese differisce dal prototipo foggiano per diversi elementi, tra cui la presenza, ai piedi della quercia, di due suore in adorazione, identificabili con le beate Alessandrina e Gemma de Letto, vissute tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento. Si tratta di un’aggiunta successiva che ricorda la precedente proprietà della chiesa, donata, nel 1709, dai de Letto alla famiglia Mazzara. Altre tre tele di autore ignoto del secolo XIX - poste sugli altari laterali - e una lapide che ricorda la ricostruzione dell’edificio sacro a spese dei baroni Mazzara nel 1718 completano l’arredo interno, di cui i numerosi ex voto posti sulle pareti rappresentano l’aspetto più caratteristico.