indirizzo: Via Tratturo, 1

Visitabile: No

Descrizione


La piccola chiesa rurale di Santa Maria di Roncisvalle, che sorge in prossimità del tratto occidentale della cinta muraria cittadina sull’antica via romana denominata Numicia o Minucia, lungo lo stesso tracciato del più tardo Regio tratturo, deriverebbe il suo nome - a quanto riferisce la tradizione - da un feroce episodio di sangue avvenuto tra abitanti di Sulmona e quelli di Pescocostanzo.

Appartenuta ai monaci Agostiniani, deriva il suo nome dall’Ordine ospedaliero di S. Maria in Roncisvalle, originario di Pamplona e seguace della regola Agostiniana. Conosciuta anche con il nome di Santa Maria Lungis Valle, Rosa de Vallis o, più di recente, di Santa Maria Giovanna, fu eretta nel XIII secolo in una zona già anticamente ritenuta sacra, dedicata probabilmente al culto di Minerva, sul sito occupato nell’alto medioevo dalla scomparsa chiesa di San Vincenzo.

Nel 1392 l’annesso ospedale fu incorporato al Complesso della SS. Annunziata. La chiesa diventò meta di pellegrinaggi soprattutto dopo che Papa Paolo III (1534-1549) riconobbe potere miracoloso all’immagine della Vergine di Roncisvalle.

Trovandosi sulla via tratturale di collegamento con i pascoli del Tavoliere, era molto frequentata dai pastori, che potevano trovare riparo nella chiesa e abbeverare il bestiame nella vicina fontana.

Ristrutturata più volte dopo i vari terremoti, versa attualmente in stato di abbandono.

Esterno

Il luogo in cui sorge la chiesa è stato oggetto di trasformazioni durante il secolo scorso e l’edificio si presenta oggi isolato su un terrapieno contenuto da un muro. All’impianto originario, risalente al XIII secolo, venne aggiunto successivamente un portico addossato alla facciata, coperto da una volta a botte lunettata. L’unico arco d’ingresso, in conci squadrati, è a tutto sesto con lo stemma della città in chiave; poggia su stipiti con capitelli a foglie d’acanto spinoso, abaco con decorazione a punta di diamante e semplice cornice terminale. Attualmente è chiuso da un cancello a grate di ferro. Il portale situato al di sotto del portico d’ingresso, che immette nella chiesa, è sormontato da una lunetta affrescata nella quale è rappresentata una Madonna col Bambino e Santi. Nella parte superiore del fronte si trova una finestra rettangolare e lungo il fianco sinistro sono presenti altre due alte finestrature strombate a tutto sesto, inquadrate da conci in pietra calcarea. Sul lato destro e su quello posteriore della chiesa, invece, non ci sono aperture; all’attacco tra le due pareti si trova un contrafforte angolare, aggiunto nel 1744 per rinforzare la struttura, evidentemente danneggiata dal sisma dell’inizio del secolo, mentre dalla parte opposta si nota la presenza di un passaggio, ora murato.

Interno

La chiesa è ad aula rettangolare, con le pareti intonacate e la coperturaa lignea a capriate. Un arco trionfale - sorretto da pilastri in conci di pietra squadrati sormontati da semplici capitelli - separa l’unica navata dall’abside poligonale, che non è visibile all’esterno perché inclusa nella terminazione rettilinea della parete di fondo della chiesa ed é coperta da una volta a padiglione. Colonnine ottagonali, poste agli spigoli del poligono, sostengono una cornice che riprende quella dei capitelli dell’arco trionfale.