indirizzo: Via Roma

Orario: Struttura all’aperto

Ingresso: Privato

Descrizione


Situato nell’antico distretto di Porta Manaresca, il palazzo risale al XVI secolo, ma fu gravemente compromesso nelle strutture a seguito del terremoto del 1706. Come attestato dai locali voltati situati al piano terra su via Roma, nei locali situati al di là del sottopasso con l’arco durazzesco adiacente all’antica chiesa di S. Tommaso e nei locali sotterranei presenti lungo vico dell’Arco, il palazzo doveva presentare un impianto di considerevoli dimensioni. Alla fine del XIX secolo, periodo in cui all’edificio fu soprelevato l’ammezzato di sottotetto ricavandone un piano per le abitazioni, esso conservava ancora l’antica scala che immetteva in un portico con colonnato ligneo.

Il palazzo subì ulteriori danni nel terremoto del 1933 quando, la facciata occidentale e parte del fabbricato retrostante su vico dell’arco, caddero e furono ricostruite a partire dall’immediato dopoguerra.

Della struttura originaria  resta soltanto il portale durazzesco - ridotto a semplice sottopasso - con l’emblema della famiglia. Tracce di un altro stemma dei Colombini si trovano sul pilastrino di pietra posto all’inizio della gradinata dell’attiguo palazzo al civico 26, che costituiva l’ala più recente della dimora storica, irreparabilmente danneggiata dal sisma. Si tratta nello specifico di uno stemma di alleanza matrimoniale: ovale, accartocciato e partito con le insegne dei De Capite, altro illustre casato sulmonese.
Nei recenti lavori di restauro, lungo il prospetto orientale dell’edificio, sono stati riscoperti dietro l’intonaco ottocentesco i resti di un altro arco durazzesco più semplice nelle fattezze rispetto al primo su via Roma.

Descrizione

Il portale durazzesco su via Roma, ad arco ribassato su sottili piedritti con mensole a dentelli, reca in chiave d’arco lo stemma del casato (colomba rivoltata con ramoscello d'ulivo nel becco), su scudo gotico antico con chiodo e guiggia; è incluso in una larga mostra in pietra a coronamento orizzontale ornata da due scudi, simili per tipologia, con le insegne di Ladislao d’Angiò Durazzo (inizio sec. XV), la cui presenza sottolinea il legame di familiarità dei Colombini con la corona reale. In alto si apre un’ampia finestra con cornice rinascimentale. A sinistra del portale si possono ancora scorgere i resti della facciata della piccola chiesa medievale di San Tommaso Apostolo: un semplice portalino architravato in pietra, affiancato da sottili colonnine con capitelli corinzi che sostengono la cornice a sesto acuto della soprastante lunetta.